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Quando il desiderio diventa ossessione

Aggiornamento: 1 nov


 Il desiderio è una delle forze più potenti che conosciamo. Non si limita a sfiorarci: ci attraversa, ci scuote, ci cambia. È la scintilla che accende le passioni più pure e, allo stesso tempo, il fuoco che può divorarci se perde il suo equilibrio.

Pensiamoci un attimo: quante volte un semplice sguardo, un incontro inatteso, un pensiero che ritorna senza sosta hanno acceso in noi una fiamma difficile da controllare? All’inizio lo chiamiamo attrazione. Poi diventa passione. Ma, a volte, quel filo invisibile che ci lega a qualcuno o a qualcosa si tende troppo. E ciò che nasce come libertà inizia a trasformarsi in catena.

È qui che il desiderio mostra la sua doppia natura: nutrimento o veleno. E la differenza, spesso, non sta in ciò che proviamo, ma in quanto siamo disposti a lasciarci dominare.


Il desiderio nei personaggi di La vera storia di Alan Scott


Nel mio nuovo romanzo, ormai in fase di editing finale, La vera storia di Alan Scott, il desiderio non è un dettaglio accessorio: è il vero protagonista silenzioso, quello che muove le azioni dei personaggi e ne determina il destino.


  • Claudia è la bellezza che diventa pericolo, la tentazione che sussurra dolcemente ma conduce verso l’abisso. Lei incarna il fascino irresistibile di ciò che sappiamo non dovremmo volere, eppure ci attira con una forza inspiegabile.

  • Stefano, apparentemente equilibrato, si scopre intrappolato in una rete di coincidenze e tradimenti che lo costringono a interrogarsi sul proprio matrimonio, sulla propria amicizia e, soprattutto, su se stesso.

  • Andrea è il fuoco che ribolle sotto la pelle: la rabbia, la gelosia, l’amore mai sopito. In lui il desiderio assume la forma del risentimento, della ferita che non si rimargina, del bisogno di possedere e di riprendersi ciò che sente suo.


Attraverso questi personaggi, e i corrispondenti che Stefano trova in uno strano libro del 1931, il romanzo mette in scena il viaggio del desiderio: dall’attrazione che sembra innocente, all’ossessione che diventa gabbia, fino alla trasgressione che porta al sangue.


Il filo sottile che ci riguarda tutti


Ma non si tratta solo di loro. Ogni pagina del libro vuole spingerci a chiederci: quanto siamo padroni dei nostri desideri? Perché ciò che accade ad Claudia, Stefano e Andrea non è poi così lontano dalle dinamiche di ciascuno di noi.

Quante volte abbiamo giustificato un piccolo tradimento di noi stessi – un compromesso, una bugia, un passo in più oltre il limite – pensando che non avrebbe avuto conseguenze? Quante volte un “solo per questa volta” ha aperto la strada a qualcosa che ci ha cambiato per sempre?

Il desiderio ci seduce, ci dà l’illusione di essere noi a condurre il gioco. Ma lentamente, senza che ce ne accorgiamo, inizia a scrivere la nostra storia al posto nostro. È questo il cuore del romanzo: mostrare quanto sia facile superare una linea invisibile e accorgersene solo quando è troppo tardi.


Un viaggio che lascia domande


La vera storia di Alan Scott non è solo un thriller psicologico con colpi di scena e suspense.È un viaggio nell’ombra che abita ognuno di noi, quella parte che preferiamo non guardare ma che emerge nei momenti di fragilità.

Lì, tra desiderio e ossessione, tra amore e perdizione, i personaggi trovano se stessi… e perdono se stessi. E forse è questo che rende la storia universale: non ci parla solo di loro, ma di noi, dei nostri desideri, delle nostre paure, di quella linea fragile che ci illudiamo di poter controllare.

La domanda che accompagna chi legge è semplice e terribile allo stesso tempo:sono io a dominare i miei desideri, o sono loro a dominare me?


E voi, siete pronti a scoprirlo?


Ci sto ancora lavorando, ma presto La vera storia di Alan Scott sarà tra le vostre mani.


👉 Vi assicuro che non sarà solo una lettura: sarà uno specchio.


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