La guerra non ha memoria
- Roberto Salvo

- 25 set
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 29 set
C’è un uomo che prega da sempre
e un altro che stringe il fucile,
uno disegna la scuola
e l’altro la prende di mira.
Una madre culla la figlia
col cuore che sembra di vetro,
un soldato fa un cenno e scompare
nel fumo che sale dal tetto.
Questa guerra non ha memoria,
non ha Dio, non ha perdono.
Ha soltanto fame e silenzio,
e la morte dietro ogni suono.
Nessuno ha ragione davvero,
ma chi ha visto un campo bruciato
non dovrebbe mai dimenticare,
né rifarlo, nemmeno per odio.
A Gaza si nasce tra sirene,
tra case tagliate a metà.
Un bambino col nome di pace
dorme senza l’elettricità.
C’è chi dice «è giusto reagire»,
c’è chi dice «è solo un massacro»,
e intanto la polvere sale
dentro agli occhi di chi non ha fiato.
Questa guerra non ha memoria,
non ha Dio, non ha perdono.
Non distingue i santi dai carnefici,
li confonde dentro al suo suono.
Nessuno ha ragione davvero,
ma chi ha visto i treni piombati
non dovrebbe scavare le fosse
né riscrivere i vecchi peccati.
Un vecchio scrive una lettera
a un figlio rimasto laggiù.
Un rabbino, un imam e un silenzio
camminano nella TV.
E l’odio si passa di mano,
come pane tra i denti e la fame,
mentre il mondo si chiude la porta
e si lava le mani col dramma.
Questa guerra non ha memoria,
non ha Dio, non ha vergogna.
E se un giorno cadranno i muri,
resteranno soltanto le tombe.
Nessuno ha ragione davvero,
ma chi ha pianto dietro un cancello
non dovrebbe uccidere un bimbo
per sembrare più forte del cielo.
Una canzone di Roberto Salvo



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