Con le mani sporche di vita
- Roberto Salvo

- 27 set
- Tempo di lettura: 1 min
Amo quel tuo modo
di stare al centro del caos
senza far rumore.
Come una ragazzina
che ha rubato
il cielo a un aquilone
e poi svanisce,
tra un bacio e
una domenica di pioggia,
come se il mondo
fosse solo un gioco.
Con te le cose cambiano nome:
l’attesa diventa desiderio,
il silenzio si fa tregua,
ogni brivido suona
come una parola detta piano,
quasi per sbaglio.
Sai essere vento e coperta,
canzone e dissonanza.
Sei la finestra spalancata
quando non c’è più nulla da dire.
E anche quando tutto crolla,
resti in piedi,
con le mani sporche di vita.
Ti basta poco:
una tazza scheggiata,
un gatto che non sa il suo nome,
per credere nei miracoli.
Mi fai vedere tutto
come se fosse la prima volta.
A letto sei una stanza
senza pareti.
Ogni volta mi ci perdo,
come chi cerca
e ha dimenticato cosa.
Ma non è solo il corpo,
la tua voce mi sussurra ciò
che non sapevo di desiderare.
Tu mi leggi,
e leggi ciò che
non avevo mai scritto.
Quando ci sei,
la città cambia colore.
Quando non ci sei,
restano le luci accese
e nessuno che balla.
Hai dentro quella fragilità
che brilla più della tua forza,
e io vorrei tenerla in tasca
come un biglietto
per tornare a casa.
Ti amo
di un amore senza calendario,
senza scadenze,
senza istruzioni.
Ma io la data ce l’ho,
sono solo due parole:
“Per sempre”.
Conta solo che sei tu,
ciò che neppure speravo,
uscita da una strofa
che non avevo ancora scritto.
Roberto Salvo



Commenti