Dopo l'ultima parola
- Roberto Salvo

- 26 set
- Tempo di lettura: 1 min
Finisce il tempo della scrittura,
e comincia quello dell’attesa.
Rileggere, correggere, smontare
ciò che credevi compiuto.
I personaggi ti guardano ancora,
chiedono di essere compresi, scavati, difesi.
Alcuni parlano troppo, altri restano muti:
a te il compito di ridare equilibrio,
di riscrivere i capitoli che non reggono,
di inventarne di nuovi per riempire vuoti
che non sapevi di aver creato.
La copertina nasce e muore mille volte.
Nessuna immagine ti sembra degna,
nessun colore abbastanza vicino
alla vita che hai riversato in quelle pagine.
Eppure, anche adesso lei è lì, accanto a te.
Ti guarda lottare con forme e titoli,
ti ricorda che non serve la perfezione,ma la verità.
E intanto il tempo passa,
un anno, a volte anche due.
Arriva infine il giorno in cui il libro respira da solo.
Lo tieni tra le mani e non ti sembra vero.
Ora puoi mostrarlo,lasciarlo vivere tra sguardi e
parole che non sono più soltanto tuoi.
Eppure dentro di te qualcosa è già oltre:
un’altra storia ha già cominciato a bussare,
mezze frasi si intrecciano nei tuoi pensieri,
personaggi appena nati ti affollano la mente.
Non c’è fine, solo passaggi.
Ogni libro è un ponte che ti conduce al prossimo,
ogni chiusura è un inizio mascherato.
E tu cammini ancoraverso il prossimo libro
che attende di prendere vita.
Roberto Salvo



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